Un pomeriggio intenso, una mostra importante, all’interno di un progetto, Cives, che ci vede coinvolti dall’inizio dell’anno.
Molto coinvolgente il collegamento con i ragazzi detenuti in istituto penale minorile che hanno raccontato le loro opere, le tecniche usate, le emozioni provate nel dipingere sui temi proposti per la realizzazione della locandina che accompagnerà la parte di documentazione video delle riprese realizzate da alcuni minori stranieri non accompagnati e gli studenti dell’istituto Cellini Tornabuoni.
Dopo il collegamento le persone presenti hanno potuto osservare nuovamente le opere e confrontarsi in gruppi per indicare l’opera che sarebbe diventata la locandina del documentario, confrontandosi anche su parole che le opere richiamavano rispetto ai temi proposti: migrazione, tutela volontaria, minore e maggiore età e progettazione del futuro.
L’opera che è stata selezionata è intitolata “Che bella vita con la famiglia giusta” raffigurante la mano di un adulto e di un bambino che si uniscono.
La locandina verrà realizzata anche nelle versioni della seconda e terza opera preferite.
Con le parole emerse dai gruppi si è passati alla stampa delle stesse da parte dei ragazzi con tecnica tipografica a caratteri mobili.
Le parole ispirate dalle opere sono state:

AFFETTO

SPERANZA

NOSTALGIA

CURA

INSIEME

FUTURO

FAMIGLIA

MANCANZA

PROTEGGI ME (titolo di una delle opere)
Grazie all’Istituto Cellini Tornabuoni per il percorso di documentazione fatto con i ragazzi e per averlo raccontato ieri ai presenti
Grazie a
Associazione Progress che ha facilitato il confronto tra i presenti e i ragazzi in istituto penale minorile e che porta avanti con loro i progetti artistici.
Grazie a
La Città Bambina per il laboratorio di stampa tipografica a caratteri mobili ed avere aiutato i ragazzi a realizzare le stampe delle parole scelte
Grazie soprattutto a
La Comunità delle Piagge che ci ha ospitato allestendo la mostra, preparando gli spazi, organizzando “la merenda” come chiedevano i ragazzi alla fine dei laboratori e perché è sempre un luogo che accoglie e cura i legami tra le persone.
Grazie alla
Fondazione Carlo Marchi che ha creduto e sostiene il progetto Cives che sta fornendo esperienze importanti a giovanissimi che si trovano a dover affrontare la loro crescita fuori dagli schemi tipici e abituali.