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Cari colleghi, lunedì non potrò esserci.
Vorrei comunque condividere il mio “caso
di studio”: un percorso per cercare di dare un aiuto ai miei “figliocci” nella ricerca della casa. Le mie peregrinazioni. E qualche banale riflessione.Si tratta di due neo diciottenni. Entrambi lavorano con contratto regolare. Entrambi alla ricerca attiva di un’alternativa alla ospitalità in struttura, per altro in scadenza.
Ho parlato con il responsabile del progetto “abitare solidale”. Molto interessante ma poi ho verificato non adatta alla mia situazione concreta.
Su suggerimento dello stesso responsabile mi sono rivolto al Comune e al Girasole.
In Comune , dall’Agenzia sociale per la casa: “Purtroppo però ad oggi gli appartamenti messi a disposizione dai privati scarseggiano …”
Al Girasole, il Direttore inclusione sociale” mi ha confermato le difficoltà e ha auspicato azioni per educare i ragazzi alla ricerca della casa.
Mie conclusioni provvisorie:
1) Firenze è un mercato impossibile per i nostri ragazzi. Studiamo la mobilità centro – periferia. Individuiamo comuni in cui la “concorrenza” del turismo è inferiore.
2) partiamo da quello che sanno e fanno i ragazzi intorno a questa questione ( non è poco) e facciamo formazione.. (non ho indicazioni da dare)
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Ciao Raffaele,
Ho visto il tuo appunto sul tema della casa e condivido. Purtroppo per esperienza vedo che la situazione non cambia molto nella mia zona del Valdarno. Senza contratto a tempo indeterminato non si riesce a trovare nulla: se tu sei African sub-sahariano devi andare a cercare nel aretino. Nessuno vuole che venga presa la residenza e per l’ospitalità pagano anche €500. Servizi sociali danno la stessa risposta che citi da Firenze città. -
Grazie Richard, anche per avermi segnalato che avevo preso una settimana per un’altra 😉
Speriamo che il Consorzio Martin Luther King abbia parole incoraggianti per noi che abbiamo già saggiato “percorsi di ricerca casa attivi sul territorio”
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“Molti studi psicologici propongono una riflessione sul significato che riveste la casa per ognuno di noi, dalla più tenera età alla vecchiaia, sul parallelo tra costruzione di una casa e costruzione dell’identità personale. Abitare è in fondo abitarsi.”
Per approfondimenti: Nel Cuore delle Case – Prof. Donatella Caprioglio, Docente di Psicologia, Università di Parigi.
Va bè…figuriamoci cosa significa per un giovane che la propria “casa” ha abbandonato e si è “buttato nel mondo” , il più delle volte, con la consapevolezza di non peter tornarci.
Raffaele
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